Machete
Ieri sono uscito di casa e senza volerlo ho alzato gli
occhi a quel pezzetto di cielo che si vede tra i palazzi. Era un azzurro
pastello di una tonalità dolcissima. A contorno le chiome degli alberi lo
incorniciavano dando un tocco di impressionismo con i loro molteplici verdi.
Camminando ho pensato che ben presto come sempre
arriverà l'autunno e coi freddi tutto quel verde virerà al giallo e
all'arancione e alla fine le foglie rangrizzite cadranno.
E cadendo sui marciapiedi si uniranno alle foglie che le hanno
precedute negli anni scorsi e non sono mai state raccolte, ai rami della gelata
di febbraio ancora abbandonati per strada. Le erbacce cresciute fitte questa
estate appassiranno anche loro e si uniranno all'immondizia sparsa caduta dai
cassonetti strapieni e alle cacche di cane non raccolte da padroni incivili.
La natura compirà il suo miracolo e tutto si mischierà
aumentando il fertile strato di terriccio che già copre gli angoli più riparati
e le buche dei marciapiedi. Poi tornata la feconda primavera sarà un tripudio
di vita e di verde che coprirà la nostra grigia città di piante e erbe mai
viste.
Un machete mi devo comprare e tenerlo a casa. Servirà
per farsi strada fino alla metro
Commenti