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Visualizzazione dei post da 2023

Un pranzo a Crisopoli

  Petros osservò la folla che usciva dal terminal dei traghetti di Crisopoli. Aveva un punto di vista privilegiato (letterale) dall’alto del suo metro e novanta di altezza. Non c’era la confusione che ci sarebbe stata tra qualche ora, quando i traghetti che attraversavano il Bosforo sarebbero stati stracolmi di pendolari che tornavano a casa nei sobborghi sulla sponda asiatica, ma non voleva certo rischiare di perdere il suo ospite straniero, sarebbe stato estremamente sgarbato. E Petros Athanasulis era tutto meno che sgarbato, malgrado lo spirito mordace e la sua ironia spietata, che lo avevano reso famoso come giornalista e commentatore televisivo, era a suo modo un gentiluomo di altri tempi: attento alla forma come alla sostanza. Raramente alzava la voce, una voce che durante il servizio militare era stata allenata a farsi sentire sopra qualsiasi fracasso. Scriveva allo stesso modo con cui parlava, garbato, educato, gentile, ma era la sostanza che marchiava a fuoco in maniera indele

Quello che ci aspetta a casa

 Un breve racconto di fantascienza che potete trovare pubblicato nella raccolta Avventure Fantasy della Rudis Edizioni  QUI  su Amazon e nella  principali librerie Online e fisiche ------------------------------------------------- I tamburi rullano e la folla urla la sua gioia. Sono i suoni della vittoria e del trionfo, il suono più bello del mondo. No, il secondo, rifletto: il più bello è la voce della mia diletta. Alzo lo sguardo dalla schiena dei compagni di fronte a me. Il cielo è chiaro e luminoso, il sole caldo, gli edifici della città sono adornati con stoffe colorate, che ondeggiano nella brezza. Vedo i volti entusiasti affacciati alle finestre, se girassi la testa, cosa che non posso fare, sia perché ingombrato dall’elmo e dall’armatura, sia perché non voglio rompere, anche solo per un attimo, la perfetta simmetria delle nostre gloriose schiere in parata, vedrei anche la folla assiepata lungo i bordi della via trionfale, tra le colonne ricche di trofei antichi e recenti. Siamo

Ricordi

 Oggi ho pensato ad Alvaro, non ricordo nemmeno il suo cognome, se lo ho mai saputo, malgrado l’importanza che ha rivestito nella mia vita. Era il proprietario della cartolibreria dietro casa mia, all’angolo, dove adesso c’è il ferramenta. Lì dentro, da bambino e da ragazzo ho scoperto la lettura e i libri. Ci passavo le ore, il pomeriggio, una volta liberato dai compiti. Frugavo tra gli scaffali, mi studiavo i nuovi arrivi, occasionalmente lo aiutavo, chiacchieravamo e parlavamo tanto, di libri. Alle nostre discussioni. si univa, ogni tanto, la professoressa Q., che abitava nell’appartamento a piano terra del mio condominio, quello con il giardinetto. Una casa non piena, ma addirittura coperta, tappezzata, di libri. Scaffali e librerie in ogni angolo libero. Quanti  ne ho letti. Quanti me ne ha prestati. Qualcuno me l’ha lasciato come quell’enorme mattone dalle pagine sgualcite e usurate di Hans Kung. Fu una fatica… ero alle medie. Alvaro ha chiuso la cartolibreria da anni, ha vendut

Sabbie Arabe

 Oggi parliamo dell'Arabia Saudita, ma non quella dei grattacieli della Mecca o dei progetti di futuristiche città utopiche, parliamo delle sue origini che affondano nella sabbia del deserto come un romanzo di avventure esotiche.  Se il Regno di Arabia Saudita è stato ufficialmente fondato solo nel 1932, le sue origini hanno radici ben più antiche, una storia decisamente affascinante, quasi da romanzo di avventura. Il nucleo storico dell’Arabia Saudita è la regione del Najd, il centro desertico della penisola araba, una regione, diciamocelo francamente, talmente povera e marginale da essere sostanzialmente ignorata da tutte le potenze che si sono succedute nel Medio Oriente fin di tempi antichi: era lasciata al dominio dei vari piccoli capi locali delle oasi e alle tribù beduine, uno stile di vita rimasto immutato realmente per millenni. La nostra storia comincia a metà del 1700 nell’oasi di Dariya nel Najd centrale, dominata dal clan, di origine beduina, degli Al Saud, con l’arriv

Tribù di tagliatori di teste, mercanti olandesi, avventurieri cino-giapponesi e governatori troppo ambiziosi. la Storia di Taiwan

Visto che sfortunatamente per lei e forse per utto il mondo, Taiwan sembra destinata a trovarsi al centro dell’interesse mondiale forse è il caso di fare un breve ripassino della storia di quest’isola una volta chiamata dagli Europei Formosa. Una storia, scoprirete, affascinante tra bellicose tribù di tagliatori di teste, mercanti olandesi, avventurieri cino-giapponesi e governatori troppo ambiziosi. L’isola di Taiwan è stata popolata fin dalla preistoria da popolazioni di origine austronesiana, cioè quel gruppo di genti che ha colonizzato il vasto spazio oceanico indo-pacifico dal Madagascar all’Isola di Pasqua. Malgrado la vicinanza alla costa cinese, l’isola, a parte alcuni scambi commerciali, soprattutto in direzione delle Filippine, rimase sostanzialmente isolata dal mondo esterno, protetta dalle difficoltà di approdo, dalle catene montuose e dalla bellicosità delle tribù locali. I primi riferimenti scritti a Taiwan risalgono al XIII secolo. Nel 1225 Taiwan viene descritta in un l

Crash Landing on You. Dalla Corea del Nord con Amore

  E alla fine anch’io mi sono modernizzato e mi sono dato al K-Drama. Per tutti coloro che, irrimediabilmente arretrati, non sanno di cosa parlo nella mia bontà vi voglio aiutare: detto come si mangia i K-Drama sono i telefilm coreani. Ogni nazione ha la sua produzione di serie, noi abbiamo “un posto al sole” e compagnia bella, di sicuro ricordate le famigerate telenovelas brasiliane, oppure, malgrado siano poco note in Italia, ci sono le serie TV turche che stanno facendo faville in medio oriente e in sud America. In Corea hanno una vasta produzione locale, ovviamente influenzata dai telefilm giapponesi e taiwanesi e indirizzata verso il mercato dell’estremo oriente. In Italia, dopo essere state precedute da film “impegnati” come Parasite sono diventate famose, specialmente quelle più truci e sanguinolente (magari con un profumo di denuncia sociale) ed è ormai molto cool essere esperti di titoli come Squid Game o Hellbound. Io invece per quanto tenti di essere moderno sono tutto meno

Enheduanna, la prima poetessa

  Regina di tutti i Poteri Sfolgorante di luce chiara Donna vestita di luce Il cielo e la terra sono i tuoi indumenti Tu sei l'eletta, la santificata. Oh tu grandiosa per le tue doti Coronata dalla tua immensa bontà.   Sono versi potenti che risuonano tutt’ora in armonia con lo spirito di molti di noi, ma non sono una preghiera mariana. Sono versi antichi, molto antichi, quando venero scritti quasi 4.500 anni fa, le Piramidi erano ancora giovani. E sono dedicata a Inanna, la dea Sumera dell’Amore e della guerra, meglio conosciuta col nome Babilonese di Ishtar, o quello greco di Astarte. Ma hanno anche un'altra particolarità unica. Sappiamo chi l’ha scritti. Esistono testi e poesie ancora più antichi, ma questi sono i primi per i quali ci è pervenuto il nome dell’autore. Lei si chiamava Enheduanna, lei, perché si trattava di una donnaa. Il primo poeta conosciuto era una poetessa. Perdi più di lei non abbiamo solo queste righe, anzi una discreta collezione del