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Visualizzazione dei post da 2020

An Italian Story

The image of this post is the Triade Capitolina dell’Inviolata a precious roman sculpture showing the three main protectors of the city of Rome Jupiter, Juno (in the likeness of Iuno Regina) and  Minerva. They were worshipped traditionally on a temple on the Capitolium, the so called aedes Iovis Optimi Maximi Capitolini. This sculpture was discovered in private villa, and it’s believed to be a copy the original sculpture located in that temple, so you can easily understand its importance. I will not go on details, there is a lot material you can find on the triad and on this particular sculpture, I will tell you more about its discovery. Unfortunately, the discovery of this masterpiece was done, in 1992, during an illegal dig near Rome in an area ironically called “inviolata” (Untouched), that was a well known playground for illegal diggers. The sculpture was sold to a Swiss art merchant for a sum equivalent to 2 millions euros, and was ready to be resold to an American collector (for

Constantine the Winner

  Italian Version Driven by my passion for the history of late roman empire and the love I have always had for the author, I just finished reading Alessandro Barbero's “Costantine the Winner” (Costantino Il Vincitore).   Disclaimer The review is long, but I assure you the book is longer!   Alessandro Barbero is a famous historian in Italy. He started with a five minutes break about various historical facts in a famous science tv show, and from there he became a small television star.   He is a fantastic speaker (if you have the opportunity and you speak italian, go to his conferences or look for one on youtube) but he is also an excellent writer of history essay and even historical novels.   The beautiful thing about Barbero’s works compared to many other historical essays is his continuous use of primary sources. This gives a sense of vitality and an exceptional concreteness to his books (and make you regret bitterly of having practically forgotten all that Latin studied i

La Grecia chiude i confini. Ovvero armi di disinformazione di massa.

Da giorni gira su internet l’ennesimo tormentone dell’orgoglio nazionale violato . La Grecia ci ha chiuso i confini! Gli infami traditori. Altro che una  faccia una razza, mai fidarsi dei greci! Virgilio ci azzecca ancora dopo duemila anni: timeo Danaos et dona ferentes. L’ho sentita sta bufala per parecchi giorni e l’ho mandata giù con dosi via via maggiori di Gaviscon, ma alla fine non ce l’ho fatta più ed eccomi qui a scrivere. Provare, vanamente, lo so, a spiegare perché ci stanno prendendo in giro, non i media internazio nali, non i grandi capitali o congiure internazionali o stronzate del genere, ma piccoli uomini con meschini interessi di breve periodo. La Grecia NON ha chiuso i confini, li ha riaperti . Li aveva chiusi, come tutto il resto del mondo, all’inizio della pandemia e ora, ha pensato di anticipare la riapertura (inizialmente prevista per il primo luglio) di 15 giorni a una lista di 29 paesi (su un totale di 196 esistenti per non contare altri 12 territori variam

I numeri sono importanti!

Cari amici, questo è un posto un po’ particolare diverso dai miei soliti Ho visto  girare da parecchie parti la foto che allego, il me ssaggio politico/propagandistico è chiaro, e si può essere d’accordo o no sul concetto, ma non è questo il pun to che voglio discutere. Voglio parlare dei numeri usati da questa foto. Che sono finti. Molti potrebbero dire ma non è importante lo spicciolo, veri o no “rendono l’idea”. No, non è così, fatemi fare Nanni Moretti (dicevano che gli assomigliavo): I NUMERI SONO IMPORTANTI. Sono dannatamente importanti. In Italia siamo afflitti da una inondazione di fake news, bufale, dati falsi, e numeri inventati, un virus che sta distruggendo la discussione sensata in questo paese. Una malattia, più pericolosa di qualsiasi pandemia e di qualsiasi crisi  economica, che va contrastata. Questo, oggi, è il mio piccolo contributo. Andiamo al punto e iniziamo a sbufalare questa immagine: 2 Pizze, 2 coca cola e 2 gelati 10.000 lire. Qui per prima c

Gunther Plüschow

La volta scorsa vi ho parlato di due tipette da non sottovalutare come Santa Pulcheria e Santa Eudoci a, oggi voglio parlare di un altro personaggio che i più di sicuro non conoscono:   Gunther Plüschow, il tipo azzimato e dall’occhio di fuoco della foto. Voi mi chiederete chi è quest’altro carneade? E perché mai dovremmo passare cinque minuti del nostro tempo a leggere di lui? Ve lo dico senza mezze parole. Perché al suo confronto Indiana Jones era un pantofolaio che ha fatto una vita tranquilla e Indiana Jones è una invenzione letteraria, lui invece ha fatto veramente nella vita reale quello che vi sto per raccontare. Tutto ciò a rafforzare la mia idea che gli sceneggiatori hollywoodiani so no fin troppo sopravalutati. Gunther nasce nel 1886, discendente nientemeno che dal figlio illegittimo di un Duca di Meclemburgo-Schwerin e come molti giovani tedeschi della sua classe sociale entra nelle forze armate e si arruola in Marina dove si dedica all’invenzione del secolo: l’aviaz

El Ministerio del Tiempo

Carissimi compagni viaggiatori, la settimana scorsa ho scoperto una serie televisiva che non conoscevo: El Ministerio del Tiempo. Che come potete intuire parla proprio di viaggio nel tempo: Il governo spagnolo possiede il segreto del viaggio nel tempo dai tempi dei Re Cattolicissimi e ha una organizzazione per difendere la storia e preservarla. (l'idea è simile a quella che c'e' dietro i romanzi di Fabriani, ma sviluppata diversamente) La serie è molto piacevole, sia per le varie epoche storiche e i personaggi storici che ti fa incontrare, sia perché si empatizza bene con i protagonisti: tre agenti di una pattuglia temporale, Julian un paramedico del XXI secolo, Amelia la prima laureata donna all'Università di Barcellona nel XIX secolo e Alonso un eroe dei Tercios des Fiandras ai tempi di Filippo II. Ci sono tre serie, di cui l'ultima coprodotta con Netflix e quindi con molti più soldi (e si vede!) La serie si trova facilmente in spagnolo coi sottotito

You

Oggi voglio parlare di Tu (Orig. You) di Caroline Kepnes. Sarà una recensione sui generis, in quanto non parlerò solo del libro, ma in parallelo, anche la Serie Televisiva che Netflix ne ha tratto, e il dibattito che ha suscitato. Non è blasfemia. Siamo nel XXI secolo, non possiamo negare la dignità artistica al mezzo televisivo e dobbiamo renderci conto che molte opere ormai vengono pensate in un’ottica multimediale e come tali vanno necessariamente affrontate. Questo è vero da decenni in ambito giapponese (è tipico avere la stessa opera in forma di Romanzo, di Manga, di Anime televisivo e, perché no, video gioco. Gundam per fare un esempio) e sta infine arrivando in Occidente (Ad esempio the Witcher, romanzo, video gioco, serie televisiva, film, e fumetto). You è un ottimo esempio di come si possa fare la stessa cosa su letteratura… meno di svago, diciamo così, per non usare termini più impegnativi, in cui la Serie Televisiva non è una “Riduzione” (come si diceva un tempo)