Chi è Volodymyr Oleksandrovych Zelenskyy?
Sesto presidente della repubblica ucraina, ha 44 anni, nato a Kryvyi Rih da una famiglia di origine ebrea, la sua lingua madre è il Russo. Il padre era un professore universitario di informatica, il nonno, un colonello dell’Armata Rossa veterano della Seconda Guerra Mondiale, fu l’unico membro della famiglia ad essere sopravvissuto ai Nazisti.
Il suo nome Volodymyr significherebbe Signore del Mondo, Signore della Pace, ed è la versione ucraina di Vladimir lo stesso nome del suo avversario al Cremlino.
Curiosità da bambino ha vissuto alcuni anni in Mongolia, prima di tornare in Ucraina.
Controverso attore comico, noto anche per essersi opposto ad alcune leggi tese a limitare l’uso del Russo nei media, raggiunse la fama con “Servant of the People” una serie televisiva dove interpretava un normalissimo professore di liceo che viene eletto presidente della repubblica dopo che un suo video in cui protesta contro la corruzione diventa virale. In maniera analoga all’italiano “Benvenuto Presidente” provocherà terremoti per la sua mancanza di esperienza e per la sua sincera voglia di salvare il paese, mentre viene ostacolato da politici e oligarchi corrotti.
Nel 2018, entrò nell’agone politico con una piattaforma di riforme e di lotta alla corruzione molto simile a quella della sua serie televisiva e di pacificazione per il Donbass. Guidò una campagna elettorale rivoluzionaria con spettacoli in giro per l’Ucraina e una forte uso dei social, mentre evitò i media tradizionali
Venne eletto con il 73% dei voti. Primo presidente ebreo dell’Ucraina e in assoluto primo capo di stato ebreo mai nominato al di fuori di Israele. Nella successiva tornata elettorale il suo partito ottenne anche la maggioranza assoluta dei seggi in parlamento.
La sua elezione aveva inizialmente sollevato parecchia preoccupazione in quanto a livello internazionale veniva ritenuto troppo filorusso e si temeva che avrebbe ceduto alle pressioni di Mosca su Crimea e Donbass, mentre internamente malgrado la sua campagna elettorale anticorruzione lo si accusava di essere comunque vicino o in affari (tramite le sue produzioni televisive) con alcuni degli oligarchi che criticava.
La sua politica è stata un mix di populismo e riforme sensate e non priva di varie polemiche. Ad esempio, ha eliminato l’immunità dei parlamentari o limitando l’influenza degli oligarchi nei media televisivi.
In politica estera puntò ad un avvicinamento dell’Ucraina all’Unione Europea, cercando nel contempo un accordo con Mosca riguardo le elezioni in Donbass… e su questo punto direi che ha miseramente fallito…. Così ad occhio.
Era sicuramente uno degli obiettivi primari delle prime fasi dell’invasione russa, allo scopo di decapitare il governo ucraino o forzarlo a firmare a una resa.
Fallito l’obbiettivo di eliminarlo la propaganda russa ha cercato di screditarlo diffondendo continue fake news sulla sua fuga da Kyiv, produzione di video deep fake e persino col ricorso a triti ributtanti stereotipi antisemiti. Purtroppo, ripresi ampiamente dai fiancheggiatori italiani del dittatore.
Sottovalutarlo però è stato uno degli errori più gravi di Putin e il comico su cui nessuno avrebbe creduto è diventato la bandiera del suo paese e il principale ispiratore della resistenza all’invasione.
In questo momento Zelenskyy è uno dei politici più visibili e più seguiti al mondo, il suo carisma sta tenendo in vita la resistenza ucraina. La sua risposta (probabilmente apocrifa) all’offerta americana di aiutarlo a fuggire: “Non mi serve un passaggio, mi servono munizioni”, un moderno μολὼν λαβέ, rimarrà nella storia come tante altre frasi altrettanto apocrife, così come non è possibile sottovalutare la potenza del suo discorso rivolto ai Russi il giorno stesso dell’invasione.
Ma la sua meritata fama e influenza mediatica non deve farci dimenticare un punto sostanziale, teniamo sempre presente che gli interessi ucraini non coincidono pienamente con quelli dell’Unione Europea o della NATO.
Per UE e NATO l’obbiettivo è fermare l’invasione russa e possibilmente salvare l’Ucraina SENZA far allargare il conflitto (per ovvie ragioni legate all’equilibrio tra potenze nucleari in grado di distruggere i pianeta), per gli Ucraini la situazione è diversa, sono già in guerra, in una situazione tremenda, e stanno venendo già massacrati e bombardati da un nemico assai superiore e per loro qualsiasi aiuto o pressione l’Occidente possa mettere in campo e benvenuta, lo stesso allargamento del conflitto e un coinvolgimento NATO per loro sarebbe oggettivamente positivo.
Quindi normale che da parte loro arrivino pressioni e richieste, particolarmente rafforzate dallo status iconico che Zelensky sta ottenendo nei media.
Specialmente nelle prossime settimane se verrà confermato l’attuale stallo dell’invasione e ci sarà una possibilità di andare verso trattative di “pace”, dovremmo capire se Zelensky coglierà l’opportunità di chiudere il conflitto oppure se il suo, legittimo, desiderio di vendicare pienamente il suo paese ferito sia di troppo ostacolo ad un accordo. In quel caso, malgrado il suo status iconico sarà importante mandare messaggi chiari (anche se riservati) di per definire i limiti dell’appoggio occidentale.
Infine, dobbiamo ricordarci sempre che è solo un uomo. La vulgata ci racconta che lo schiavo che reggeva la corona di alloro dei generali romani in trionfo aveva anche il compito di ripetergli hominem te esse memento (Ricordati che sei solo un uomo), sarebbe utile qualcosa di simile dietro ad ogni fruitore di social media così portato ad esaltare i suoi idoli.
Ricordiamoci che Volodymyr è solo un uomo e come ogni uomo avrà i suoi difetti e le sue pecche e prima poi usciranno: che si tratta di una mazzetta intascata, di una frase fuori luogo o di una mano sul sedere di un* assistente di produzione, pensiamo alle cose buone che sta facendo senza pensare che sia un dio perché alla fine anche lui traballerà in alto sul suo piedistallo a renderlo un mito non facciamo un favore né a lui né a noi
Ringrazio Marco Ajello la cui rassegna stampa ho ampiamente utilizzato per scrivere queste righe
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