Come dicevo anche in precedenti occasioni, il piano iniziale di Putin di una guerra lampo, con un forte appoggio di un partito “filo russo” in Ucraina è totalmente fallita. Di poche ore fa la notizia che sarebbe iniziata una purga dell’”Ufficio Ucraino” del FSB (i servizi segreti russi) i cui dirigenti sarebbero stati accusati di aver fornito notizie non veritiere al Leader Supremo e di essersi intascati i fondi (si parla di un budget di 5 miliardi di dollari) destinati a creare “amici” in Ucraina, due dei massimi dirigenti sarebbero stati già arrestati.
Le operazioni militari sono arrivate a un punto di svolta: l’esercito ucraino è riuscito sostanzialmente a fermare l’avanzata russa su quasi tutti i fronti aperti, sorprendendo totalmente tutti gli analisti, ma si trova comunque ad un punto di rottura.
In parallelo all’ottima prestazione ucraina, si è registrata una forte difficoltà operativa e logistica di quello russo. Alcuni osservatori sostengono addirittura che il numero particolarmente alto di alti ufficiali russi caduti in battaglia negli ultimi giorni non sia solo opera ucraina, ma anche effetto di esecuzioni di ufficiali colpevoli di aver fallito.
Secondo la CIA le unità preposizionate per l’invasione (sorry Operazione Speciale) sarebbero state già tutte impegnate e non ci sarebbero riserve strategiche pronte per un ulteriore spinta che farebbe crollare il fronte ucraino.
La cosa risulta sicuramente singolare vista quella che dovrebbe essere la notevolissima superiorità numerica e in attrezzature dei Russi, ma una certa difficoltà a far affluire ulteriori unità sul campo di battaglia sembra confermata dal fatto che i Russi stanno schierando sulla linea del fronte unità della Liga (ex Wagner una società “privata” di mercenari) e “volontari” proveniente dal Medioriente.
Legata a questa difficoltà potrebbe essere la commediola che si è svolta nelle scorse ore a Mosca. Il Piccolo Padre si sarebbe accorto “personalmente” che in violazione della legge russa e dei suoi espliciti ordini, unità di coscritti sono state utilizzate in Ucraina e abbia immediatamente richiesto una inchiesta per identificare e punire i colpevoli. Un'altra purga? O un tentativo di trovare capri espiatori per le migliaia di famiglie che riceveranno un telegramma di condoglianze?
Se verrà confermata l’assenza di truppe fresche da gettare nella mischia, le operazioni militari resteranno in bilico. Ripeto al momento è molto probabile che saranno gli Ucraini i primi a cedere, ma la loro resistenza rende ogni giorno più improbabile che i Russi riescano ad occupare o “pacificare” l’intera Ucraina, dando forza alla posizione negoziale di Kijv e costringendo i Russi ad un compromesso al ribasso.
Alle difficoltà di Mosca stanno contribuendo fortemente le sanzioni in corso. Il Rublo ha perso metà del suo valore, la borsa è chiusa ormai dall’inizio della guerra e sempre più fabbriche russe stanno interrompendo la produzione per mancanza di parti e materie prime.
Esemplificativo il trasporto aereo: nei giorni scorsi le autorità russe avevano interrotto qualsiasi volo sull’estero, non tanto come contro sanzione, come qualcuno aveva interpretato, ma per impedire il sequestro degli aerei che sono in leasing da parte delle società proprietarie, e successivamente li hanno “espropriati” nazionalizzandoli.
Ora, questi aerei sono al 95% di produzione occidentale e le sanzioni hanno colpito anche i pezzi di ricambio e dopo il rifiuto della Cina di fungere da triangolazione per rifornire i Russi, negli ultimi giorni il numero di aerei bloccati a terra, o costretti ad atterraggi di emergenza ha iniziato ad aumentare.
In pratica nelle prossime settimane, se non riusciranno a procurarsi quanto necessario sul mercato nero, il trasporto aereo civile russo è destinato a fermarsi.
Altro fatto da notare, che è poco pubblicizzato, è la massiccia fuga di cittadini russi. Si parla di circa 300/400 mila russi che abbiano lasciato il paese per paura che la situazione interna peggiori. La maggior parte si sono recati nei Paesi Baltici, in Finlandia o in Turchia. Questo malgrado il ferreo controllo dei mezzi di comunicazione in Russia.
A conclusione, possiamo dire che l’esito delle operazioni belliche, che sembrava scontato solo pochi giorni fa, inizia presentare una possibile, parziale luce di speranza per gli Ucraini, mentre sembra ormai certo che Putin abbia sicuramente perso la pace. La Russia, qualunque sia la conclusione uscirà a pezzi da questa guerra, con un esercito, e un servizio segreto, mutilato, un’economia sostanzialmente disastrata (scusate, ancora più disastrata di prima) e una posizione internazionale assai indebolita.
Ovviamente le righe precedenti sono tutta pura fantasia ucronica.
Come ha chiarito il ministro degli esteri russo, Lavrov, ieri, in conferenza stampa “La Russia NON ha mai attaccato l’Ucraina.” È tutta una nostra fantasia e presto ci sveglieremo e capiremo che era tutto un incubo e una fake news.
Perfortuna, mi stavo preoccupando.
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