Provo a fare un punto sulla situazione Ucraina, soprattutto per chi se la cava male con l’inglese ed è limitato quindi ai media e alle informazioni nostrani, che stanno facendo un lavoro veramente tremendo (in pratica sembra siano dei puri megafoni della propaganda di guerra russa, con Kyiv che secondo loro è stata in procinto di cadere per quattro giorni consecutivi, a parte qualche servizio di colore sul coraggioso popolo ucraino che fugge disperato).
Non voglio parlare dei dettagli della situazione sul campo, su quali città resistono, su quali cadano, e dove siano le varie unità e di quante siano le perdite. Siamo in piena nebbia di guerra, con gli uffici propaganda delle psyops russe e ucraine che lavorano a pieno regime. Come stanno le cose realmente nel dettaglio in tempo reale, forse lo sanno i comandanti sul campo, nemmeno gli stati maggiori dei due contendenti, forse, se hanno fortuna e sono sobri. Noi seduti dietro uno schermo ce lo possiamo scordare.
Quello che voglio tentare di fare è sfatare alcuni miti e di aiutarvi a inquadrare quello vi dicono.
1- La situazione Ucraina e tragica se non disperata ed è così fin dall’inizio ed è inevitabile che fosse così. Russia e Ucraina sono due avversari in classi di peso diverse. Non ci sono dubbi su chi debba vincere in uno scontro aperto: la Russia. Se la guerra va avanti Kharkov cadrà, Kyiv cadrà e pure Lvov finirà in mano russa. Le opzioni militari per gli Ucraini si vanno via via restringendo, e presto non avranno altro terreno da cedere in cambio di tempo. Credere diversamente significa illudersi. Allora perché combattere, vi chiederete? Per il punto di vista morale vi rimando al discorso di inizio guerra di Zalevesky, degno di essere citato accanto a quello di Churchill. La seconda ragione è politica e strategica: le guerre si fanno per vincere la pace. I Russi possono vincere la guerra, ma gli Ucraini possono fargli perdere la pace.
2- La guerra non sta andando come speravano i Russi, questo sembra ormai certo. La loro avanzata sta andando a rilento e stanno avendo molte più perdite e più difficoltà del previsto (ma anche qui attenti alla propaganda: si sentono voci che parlano di perdite 8 a 1 a loro sfavore, ma i numeri accerti sono molto meno sfavorevoli, la verità sta da qualche parte lì in mezzo). Quali erano i piani di Putin per vincere la pace? La maggior parte degli osservatori si è convinta che Putin abbia sopravvalutato l’efficienza operativa del suo esercito e che abbia decisamente sottovalutato la capacità di resistenza delle forze armate ucraine. Pensava che l’esercito Ucraino si sfaldasse e che la popolazione fosse favorevole o quanto meno neutrale agli invasori. Non è successo. Soprattutto pensava che Zelensky, un povero ridicolo comico per la mentalità di Putin (e probabilmente avranno aggiunto pure: *br*o) si desse alla fuga, o avesse un “incidente” (e sembra che le forze speciali russe abbiano fatto del loro meglio per causarlo) e venisse sostituito da un Jaruzelski o un Petain ucraino che, per salvare la patria da ulteriori sofferenze, chinasse il capo e facesse l’uomo di paglia di un governo vassallo. Non è successo. Chiudere tutto in paio di giorni e usare le truppe russe solo per “peacekeeping” in supporto al nuovo regime “de-Nazificato” (conoscete la parola sarcasmo, vero?)
Ogni ora di ulteriore resistenza ucraina allontana sempre di più la speranza che si possa arrivare a uno scenario simile e aumenta sempre di più il pericolo di rimanere infognati in una guerriglia a bassa intensità, in un territorio vastissimo, con avversari che parlano la tua stessa lingua e sono indistinguibili da te, armati e appoggiati dai paesi occidentali, oppure in combattimenti urbani casa per casa, con perdite enormi, modello Grozny al cubo.
Putin sta controllando con pugno di ferro l’opinione pubblica interna. Il ministero della comunicazione ha ribadito che non sarà tollerata “propaganda antipatriotica” e la maggior parte dei media si è allineata alla narrativa ufficiale che si tratta di una operazione di PeaceKeeping limitata per assicurare la sicurezza di Lugansk e Donetsk i cui abitanti stanno accogliendo le truppe russo con fiori e applausi come dei liberatori.
Purtroppo, l’opinione pubblica russa ha queste di informazioni e probabilmente è per la maggior parte o favorevole a questa balla, oppure è troppo impegnata a vivere. Niente di strano, lo ha fatto pure la stragrande maggioranza i nostri nonni e bisnonni quando si annunciava a Piazza Venezia che andavamo a spezzare le reni alla Greci. Percui non pensate di essere superiori o moralmente migliori dei Russi.
Questa finzione però diverrà sempre più difficile da mantenere se la guerra si allunga e i sacchi neri dei morti iniziano a crescere. Soprattutto queste difficoltà non potranno essere nascoste alla elitè che lo circonda, che lo aiuta a depredare il suo paese e che conta in lui per difendere i propri interessi economici e di potere.
Qui arriviamo al, terrorizzante, capitolo finale. In un mio precedente articolo avevo detto che consideravo molto improbabile che Putin volesse realmente la guerra, per la semplice ragione che non gli conveniva, confermo questa guerra non gli conviene, ma ho sottovalutai un aspetto.
Quando si fa una analisi di politica internazionale una parte importante, oltre alla situazione strategica, militare, politica, etc etc, sono gli assesment psicologici degli attori in campo e dei loro personali obbiettivi politici.
Uno degli scopi principali di chi si trova al potere è, sorpresa, rimanere al potere. Questo nei paesi democratici si traduce solitamente con bonus di tutti i tipi aggiunti al milleproroghe in periodo di elezioni e spesa pubblica fuori controllo, per un dittatore le cose però sono un pochino più estreme. Putin non può perdere il potere, per lui non significherebbe essere esiliato alla presidenza di una azienda parapubblica, significherebbe o essere sacrificato come capro espiatorio internamente e internazionalmente… o rimanere vittima di uno sfortunato incidente, con il suo successore che piange, fredde lacrime di coccodrillo, sulla salma del padre della patria che ha appena eliminato. Nulla che non sia già stato visto migliaia di volte.
Questo significa che farà di tutto, di tutto, pur di risultare vittorioso e di rimanere, almeno apparentemente, in controllo della situazione. Cosa significa? Che se Putin vince, ci darà presto nuovi problemi per dimostrare di essere forte e vincente, ma se non raggiungesse i suoi obiettivi ci dovremmo aspettare azioni sempre più erratiche, brutali e fuori controllo sia internamente che internazionalmente.
Ora ricordatevi che la Russia detiene tuttora il secondo arsenale atomico al mondo. Se questo pensiero vi stimola un improvviso bisogno di andare al bagno, tranquilli ho finito il pippone.
Ah no, un’ultima cosa… non pensate che un eventuale complotto per sostituire Putin sia necessariamente una cosa sicura e tranquilla, percui abbandonate ogni speranza di dormire sonni tranquilli.
Questo succede a coccolarsi i dittatori.
Questa, di guerra, è il problema minore.
Per chiudere tanto per farvi capire da che parte sto, comunque: Santa Javellina, Patrona della Battaglie Giuste e dei sistemi di puntamento ottico.
Primi feedback, vi ringrazio, e prime risposte:
1- Ma quindi cosa speravano / sperano di fare gli Ucraini? Speravano di far capire ai Russi che una invasione militare della Russia non era conveniente, non razionale. Il problema è che le azioni di Putin non sono state “razionali”. Quindi adesso a cosa puntano? La loro ultima disperata speranza è di essere ancora in piedi, in qualche maniera, quando (e se) i costi della guerra spingeranno a un cambio di regime a Mosca, per sedersi e trattare. Mossa disperata e pericolosa come dicevo, ma a mali estremi, estremi rimedi.
2- Ma Putin è veramente irrazionale o sta simulando irrazionalità per ottenere un vantaggio. Forse neppure l’ufficio della CIA, che certamente esiste, che aggiorna il suo profilo psicologico ha la risposta, non chiedetelo a me.
3- Ma tutto ‘sto bordello si poteva evitare facendo concessioni? L’occidente ha colpa? Smettetela di dare retta alle palle della propaganda russa che vi hanno avvelenato. Il problema non era la NATO; il problema non era il Donbass. Sono CAZZATE. Putin voleva assorbire l’Ucraina, non c’è riuscito con mezzi non convenzionali e ha cercato una scusa un casus belli. Avessimo concesso il trattato sulla NATO, sarebbe stato il Donbass, ci fossimo messi a pecora sul Donbass, ci sarebbe stata una provocazione, non ci fosse stata la provocazione, sarebbe stato Zelevsky che ha scuola da ragazzini gli aveva rubato la matita. Poteva solo evitarlo una completa totale capitolazione Ucraina che chiedesse al beneamato fratello maggiore Russo di inviargli un governatore e di farsi assorbire come stato vassallo di sua volontà. Colpa dell’occidente? Certo abbiamo dato troppo spazio, troppo credito a un dittatore di merda. E troppa gente crede ancora alle sue balle. E ne pagheremo le conseguenze anche in futuro.
4- E i Cinesi? I Cinesi sono molto contenti di vederci nei guai, anche se adesso stanno probabilmente preoccupandosi che la situazione sfugga di mano. Anche loro hanno ragione di preoccuparsi se uno squilibrato messo in un angolo ha accesso ad armi nucleari.
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