Passa ai contenuti principali

Elon Musk: bluff o rivoluzione?

 

Da alcuni giorni si è tornati, con insistenza, a parlare di Elon Musk.

Nella nostra provincialissima Italia, lo spunto è stato il disperato bisogno di Gramellini di trovare qualcosa per riempire il suo trafiletto quotidiano, costi quel che costi, con virile sprezzo del ridicolo.

C’è poco da dire su quelle righe, definire Elon Musk “fanfarone” lascia aperte due possibilità: non conoscere il significato della parola (cito la Treccani: “Chi si vanta di aver compiuto o di poter compiere grandi imprese di cui non è realmente capace; spaccone, millantatore, smargiasso.”) o oppure si è dimenticato di andare a chiedere l’opinione dei 4 astronauti che sono appena rientrati dalla stazione spaziale internazionale con una delle capsule Dragon riutilizzabile della SpaceX, oppure potrebbe andare a vedere i 12 lanci di Falcon 9 solo nei primi 4 mesi 2021, o contare le milioni di transazione giornaliere svolte su PayPal.

Percui fermiamoci qui, stendiamo un velo pietoso su Gramellini il cui scopo è solo rimestare la tipica, triste, invidia sociale che caratterizza troppi italiani.

Altri commentati più assennati, e ovviamente non iscritti all’ordine dei giornalisti italiani, hanno invece iniziato a sollevare dubbi sulla reale situazione finanziaria di Elon Musk e in particolare hanno sollevato dubbi sui fondamentali alla base della stratosferica capitalizzazione della Tesla.

Ha senso che Tesla capitalizzi tre volte la Toyota? Quattro volte il gruppo Volkswagen? Specialmente visto l’arrivo in masse di nuovi modelli di EV delle altre case “tradizionali”.

Alcuni sono arrivati a chiedersi se non è tutto un bluff colossale. Ho letto accurate analisi finanziarie tese a capire se vale la pena comprare azioni delle società di Musk se sono investimento sicuro o speculativo.

Alcuni si chiedano se nei comportamenti di Musk si celi la malizia di un truffatore che farà esplodere una bolla speculativa, oppure l’insipienza di un pazzo furioso e megalomane che si scontrerà contro le realtà del mercato.

La mia personalissima opinione è che a questi giudizi sfugga l’esatta comprensione di chi sia Eleon Musk, in realtà tentano di giudicarlo con gli schemi di giudizio di un normale imprenditore e sottovalutano di parecchi ordini di grandezza quanto sia PAZZO e megalomane.

Non ha letteralmente senso chiedersi se Musk, la Tesla e SpaceX siano un bluff o una rivoluzione. Sono entrambe le cose, contemporaneamente Tesla è un bluff economico, è ovvio, il suo valore di borsa è chiaramente una bolla. Tesla NON diventerà mai il leader del settore automotive, forse potrebbe addirittura fallire in maniera molto dolorosa nei prossimi anni, o più probabilmente verrà assorbita come Brand da uno degli attuali colossi dell’auto. SpaceX potrebbe avere delle prospettive economiche più solide forse, ma quello dei lanci satellitari è un mercato talmente particolare che è difficile dirlo. L’errore è pensare a Elon Musk in termini di andamenti di borsa, pensare a lui come il nuovo Bill Gates (o un Henry Ford o un Nelson Rockfeller del XXI secolo), se pensate a Tesla come una azienda automobilistica di successo, o se volete capire se si può fare soldi investendoci, si è un Bluff, ma significa che non aver capito nulla di cosa vuole Elon Musk.

Io credo che ad Elon Musk non gliene freghi nulla di diventare l’uomo più ricco del mondo e accumulare 100 miliardi di dollari da lasciare a una Charity col suo nome (come Gates), non vuole neppure di diventare l’uomo più potente del mondo seduto al centro di un impero industriale mondiale (come Bezos).

Probabilmente non gli frega niente neppure che Tesla sopravviva ancora tra 10 anni. Elon Musk, in realtà, è molto più pazzo scatenato di quanto ci si immagina.

Vuole niente di meno che passare alla storia: non vuole essere ricordato come un imprenditore molto ricco, no lui vuole che nei libri ci sia un capitolo che spieghi come lui, Elon Musk, ha cambiato la vita dell’umanità portando l’uomo nello spazio e salvato il mondo dell’effetto serra. I soldi, la Tesla, la SpaceX, gli stunt scenografici delle spider spedite in orbita e degli accumulatori costruiti in Australia in un mese sono SOLO mezzi per raggiungere questo scopo.

Ha spinto l’intera industria automobilistica a seguirlo sulla sua strada e trasformato l’auto elettrica in un oggetto del desiderio, ha dimostrato che accumulare gli eccessi di produzione delle rinnovabili per equilibrare la rete è possibile economicamente, sta riappassionando la gente allo spazio (e sta facendo crollare i prezzi dei lanci).

Sta rivoluzionando veramente il mondo in una maniera incredibile per un singolo uomo. Non sta “bruciando” 500 Mln di dollari al semestre, sta costruendo la sua fama immortale, le sue Piramidi di Giza, pensare che voglia il “successo” nei termini “normali” di un imprenditore di Silicon Valley, significa non averlo capito. Elon Musk è una RIVOLUZIONE, è un sognatore, è una fonte di ispirazione, ed un BLUFF. Tutto insieme. Lui gioca a un livello più alto ormai.

Commenti

Post popolari in questo blog

Il problema dei Tre Corpi

  Visto che ne parlano tutti, scrivo anch'io un altro non richiesto post su i Tre Corpi, ma con una scusante: almeno io al contrario del 90% di quelli che ne chiacchierano ho letto il libro (e visto la serie cinese originaria) Iniziamo a chiarire  cosa è “Il problema dei tre corpi”.  La risposta tipica è che si tratta di un romanzo di fantascienza da cui Netflix ha recentemente sviluppato una serie televisiva In verità “il Problema dei tre corpi” non è un romanzo, ma una “Trilogia” di romanzi di fantascienza scritta dal autore cinese Liu Cixin, ed è considerato un punto di svolta e il primo grande successo della fantascienza cinese e ha dato origine a numerose opere derivate: due serie animate, un film in uscita, una serie prodotta dalla cinese Tencent nel 2023 e appunto la serie della Netflix che conoscete. Per capirci si tratta di un’opera di dimensioni notevoli (l’audiobook della trilogia dura più di 80 ore, la serie cinese che copre solo il primo libro è di 30 puntate) e che da

Perché abbiamo invaso l'Ucraina. Anzi no.

 Ecco un lista, in periodico aggiornamento grazie agli amici di VentoInternazionale, di tutte le affermazioni, contro affermazioni, bufale minacce e prese in giro pronunciate dalla leadership russa nell'ultimo mese e variamente riprese dai suoi sgherri occidentali nei loro miserrimi tentativi di dare giustificazione e spiegazione alla guerra del loro dittatore preferito. Come potete ben vedere hanno detto TUTTO e esattamente il contrario di TUTTO. Si tratta di una tattica pensata e intenzionale.  La propaganda russa non cerca di creare una coerente narrazione alternativa, da contrapporre alle notizie, trova più conveniente saturare lo spazio informativo con un gran numero di diverse affermazione anche scollegate e contradditorie, i questa maniera i fatti non sono una alternativa tra due, ma solo una tra le tante possibile opzioni. Questo aiuta a dare munizioni propagandistiche al partito filo russo in Europa rendere più difficoltoso il lavoro di debunking. Molte delle affermazioni

The Afro-Romance a lost language of North Africa

  Qui la versione italiana Today I would like to write about a subject that make me sad, a part of the Roman world, which has essentially vanished into thin air after a slow silent agony that has lasted centuries. A world ignored by most. A while ago, wandering hyperlink after hypelink, I found the story of a 12th-century Arab traveler, Muhammad al-Idrisi, one of those spectacular individuals that Islam gave to the world in the centuries of its splendor: cartographer, geographer, archaeologist ante litteram, he crossed the world from the British Isles to Egypt.   I was particularly impressed by a quote from him: crossing the Maghreb, Al Idrisi writes about the languages spoken in those lands, Arabic, of course, the Berber dialects and what he calls al-lisān al-lātīnī al-'ifrīqī. The Latin language of Africa.   It seems obvious if you think about it, in the Roman Province of Africa people spoke Latin, Berber and the Punic, and later the Vandal of the conquerors. St. Augustine

Through Darkest Europe - Harry Turtledove

Come dicevo nella mia ultima recensione finito il libro di Barbero avevo bisogno di qualcosa di più leggero. Tra i vari romanzi che ho letto in questo periodo mi soffermo su Through Darkest Europe che è l’ultimo libro di Harry Turtledove. Turtledove è ritenuto il maestro dell’Ucronia, ovvero quel genere di libri che basa la sua trama su una storia “alternativa”, in cui gli avvenimenti storici sono andati in maniera diversa rispetto al mondo reale: Napoleone ha vinto a Waterloo, o forse gli imperi centrali hanno vinto la prima guerra mondiale (e su questo non posso non citare consigliarvi il bellissimo e italianissimo Contropassatoprossimo di Guido Morselli), l’esempio più famoso è forse The man in high castle di Dick, da cui Amazon Prime ha tratto una discreta serie televisiva che sta avendo grande successo. Turtledove è un creatore seriale di ucronie (ne scrive anche troppe, a volte a scapito della qualità), di tutti i tipi e per tutte le fantasie. Il gioco di Turtledove per questo

Epopea FantaStorica italiana

  Dopo tanta politica, smetto per un po' di flaianeggiare (copyright Angela De Vito) e torno alle cose serie, ai libri. Quindi per i i quattro gatti che aspettavano con ansia, ecco una recensione di una bella serie di libri. Un’epoca che attrae inevitabilmente le fantasie ucroniche italiane è ovviamente quella del ventennio fascista. È stata in fin dei conti uno dei pochi periodi della storia italiana in cui ci siamo illusi di essere una “potenza” e c’è quindi da aspettarsi che sia oggetto di attenzioni, ma è anche ovviamente un periodo da trattare con le dovute cautele. Troppo facile cadere nella rievocazione nostalgica o partire in parabole al di là del credibile (e scusate se mi vengono in mente i lavori di Farneti), ma c’è un autore che, ho scoperto, è riuscito a trattare il periodo con il giusto tocco e il giusto equilibrio. Un autore a prima vista improbabile: Enrico Brizzi Sì Enrico Brizzi, proprio quello di “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”, ha scritto non un romanzo uc

Santa Pulcheria e Santa Eudocia.

English version Here Oggi per quanto possa risultare strano, per chi mi conosce, voglio parlare di due Sante. Santa Pulcheria e Santa Eudocia. Nomi particolari vero? Che sanno di antico. Ed è così. Sono due sante ben poco conosciute dal grande pubblico, eppure, forse vi meraviglierà, sono due sante che sono state fondamentali per lo sviluppo del cristianesimo. Senza di loro probabilmente la religione cristiana sarebbe molto diversa, senza di loro probabilmente la storia del mondo sarebbe stata molto differente. E non sarà l’unica cosa a meravigliarvi di questa storia. Non scherzo. Prima di andare avanti, però, facciamo quello che andrebbe sempre fatto e permettetemi di elencare le fonti su cui baserò questi paragrafi: La fonti principali sono due piacevolissimi libri di John Philip Jenkins: “Jesus Wars: How Four Patriarchs, Three Queens, and Two Emperors Decided What Christians Would Believe for the Next 1,500 Years” e “The Lost History of Christianity: The Thousand-