Siamo italiani e di sicuro li avete scordati i tempi felici di quando lo speaker del TG parlava di Astrazeneca con gli occhi a cuoricino e rimarcava soave che c'era una parte di Italia li dentro.
Sulle note dell'inno di Mameli, come se si trattasse delle lenticchie di Castelluccio, ti spiegava orgoglioso che era nato a Pomezia.
Uno stacco con le frecce tricolori, parlava di eccellenza italiana, manco fosse un presidio Slow Food.
Ma lo avete dimenticato, siamo Italiani.Ora meglio non ricordarlo, altro che meraviglia italiana: sono AngloSvedesi. E che ce ci si può aspettare dagli 'anglo' e pure 'svedesi'?
Ce lo spiegò qualcuno anni fa: mai fidarsi della perfida Albione e non siamo mai veramente cambiati.
Abbiamo riposto il tricolore e facciamo i vaghi fischiettando il nostro patriottico sdegno.
Alberto Sordi docet.
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