Quattro giorni fa, il 16, scrivevo facendo notare che da quando AstraZeneca non era più nei favori delle potenze che contano, si era provveduto ad oscurare opportunamente i suoi legami con il Bel Paese.
Ma la ruota gira, le cose cambiano, e il mondo evolve, panta rei etc etc etc.
Il vaccino AstraZeneca è tornato in auge e anzi dopo la magistrale gestione comunicazionale di questi giorni il MinCulPop avrà dato precise indicazioni di esaltarlo in tutte le maniere possibili.
L'indipendente giornalismo italiano ha ovviamente riposto ad Ordine Ubbidisco, confondendo tragicamente ruoli e compiti con altre benemerite istituzioni, e oggi il TG2 delle 13.00 dava il meglio di se con un ardito cambiamento di rotta.
AstraZeneca non è più un pericolo per la salute delle italiche genti, oscuro complotto della bieca multinazionale anglo-svedese, ma il frutto del genio nazionale e delle fatiche dei migliori dei nostri giovani virgulti.
Mega intervista ai ricercatori IRBM che a Pomezia hanno collaborato al vaccino.
Tutti giovani, tutti belli, rigorosamente ambosesso, tutti ovviamente italianissimi fino alle ossa.
Sogni, speranze e fatiche della meglio italica gioventù che non fugge all'estero, per esaltare quello che è di nuovo, per almeno qualche giorno, il vaccino che salverà il paese.
Orgoglio della nazione, non solo di mamma e papà.
A fine intervista mi sono meravigliato che il giornalista non sia scattato sull'attenti gridando Eja Eja Alalà.
Tanto mica è cambiato nulla.
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