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Unsinkable Sam

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https://www.giornalepop.it/ 


Una cosa che mi diverte è leggere, e occasionalmente scrivere, di persone che hanno avuto vite sopra le righe o che hanno compiuto imprese e gesta notevoli, anche se a volte non volontariamente, ma trascinate dagli eventi e della storia.

Delle volte non si tratta di persone, delle volte si tratta di animali. Il gatto di cui parlo oggi è uno di questi.

Non sappiamo esattamente dove nacque Il bel gattone bianco e nero che vedete in foto, molto probabilmente nel nord della Germania tra il 1938 e il 1940, così come non sappiamo come sia stato chiamato originariamente.

La sua storia conosciuta comincia nel primo pomeriggio del 27 maggio 1941, quando venne recuperato da un cacciatorpediniere della Royal Navy, l’HMS Cossack, che lo trovò appollaiato su un relitto galleggiante a circa 48°09’ di latitudine nord e 16°07’ di longitudine ovest, nel pieno dell’Oceano Atlantico, a circa 650 km a ovest della costa francese.

Poche ore prima, era finita l’avventura della Bismark, l’ammiraglia della flotta tedesca. La Bismark era partita dalla sua base nella Germania del nord il 19 maggio diretta a minacciare i convogli alleati nel Nord Atlantico. Era così cominciata una delle più note battaglie navali di tutti i tempi con la flotta britannica impegnata ad intercettare ed affondare la corazzata tedesca.

Alla fine, all’alba del 27 maggio, la Bismark già danneggiata da un precedente scontro e dai siluranti della portaerei Ark Royal era stata intercettata senza possibilità di fuga. Alle 10.40 di mattina dopo alcune ore di combattimento, sottoposta al fuoco delle corazzate della Forza H e colpita da altri siluri, si era rovesciata ed era affondata.

Il timore della presenza di sommergibili tedeschi, che avrebbero potuto trasformare quella vittoria in una dolorosa sconfitta, spinse gli inglesi ad abbondonare in fretta quelle acque. Dei 2.221 tra marinai e ufficiali della Bismark ne vennero recuperati solo 144 e il gatto.

Accolto a bordo del Cossack e velocemente appurato che in cambio di cibo e di una cuccia calda e asciutta era dispostissimo ad arruolarsi nella Royal Navy il peloso naufrago venne scherzosamente, ma adeguatamente, ribattezzato Oskar, la pronuncia tedesca del segnale navale che rappresenta la lettera O e che viene usato anche come segnale di emergenza in caso di un uomo in mare.

Il Cossack era un cacciatorpediniere da 2.000 tonnellate della classe Tribal, che aveva già un ruolino di servizio notevole, avendo partecipato alla seconda battaglia di Narvik e avendo catturato nel 1940 la nave rifornimento tedesco Altmark, ma anche la sua fortuna era prossima ad esaurirsi.

Il 23 ottobre 1941 mentre era di scorta a un convoglio partito da Gibilterra in direzione Gran Bretagna, un siluro del sommergibile tedesco U563 gli fece saltare la prua. I tentativi di salvarlo e rimorchiarlo in un porto fallirono e affondò 3 giorni dopo. Solo 50 dei 190 marinai si salvarono e con loro Oskar.

Trasferito a Gibilterra, Oskar, che iniziava ad essere chiamato con il soprannome con cui passerà alla storia di “Unsinkable Sam”, Sam l’inaffondabile, non poté godere di molto riposo e venne quasi subito reimbarcato, sulla portaerei Ark Royal, la stessa da cui erano partiti gli aereosiluranti che avevano condannato la Bismark.

Anche qui non fu fortunato, il 14 novembre dello stesso anno, l’Ark Royal fu silurata nel Mediterraneo Occidentale dal sommergibile tedesco U81. Anche in questo caso i tentativi di salvare la nave furono vani, e Unsinkable Sam venne recuperato in mare aggrappato a una tavola galleggiante. Un rapporto di servizio lo descrive come "angry, but quite unharmed”, “Irritato, ma illeso”.

Si fosse trattato della Marina Italiana forse qualcuno a questo punto avrebbe potuto iniziare a pensare che Oskar portasse un po’ di sfiga…, ma si sa i britannici hanno più stile, nessuna voce maliziosa sollevò il dubbio, ma significativamente si guardarono bene dal reimbarcarlo.

Dopo tre affondamenti meritava un po’ di riposo per riprendersi quanto meno dallo stress. Unsinkable Sam prestò servizio come caccia topi negli uffici del governatorato di Gibilterra, prima di essere trasferito a Belfast in una casa di riposo per marinai, dove morì pacificamente di vecchiaia nel 1955.

Un paio di piccole note. Il ritratto a pastelli di Oskar che vedete è opera di Georgina Shaw-Baker ed è esposto nel Museo di Navale di Greenwich. Molti attribuiscono ad Oskar anche l’altra foto che vedete in cui accetta graziosamente gli omaggi del Primo Ministro di Sua Maestà Sir Winston Churchill, ma è un falso, il gatto seppur somigliante è Blackie la mascotte della corazzata HMS Prince of Wales. 


Per concluderle devo anche dirvi, per amore di cronaca che alcuni studiosi sostengono che tutta questa storia non sia vera, … e che non ci siano prove che Oskar sia stato realmente recuperato dopo l’affondamento della Bismark e che tutta la sua storia sia una piacevole leggenda da marinai. Ma io a certa gentaglia non do retta, voi fate come vi pare.


 

 

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