Passa ai contenuti principali

La bufala dei massacri del Donbass

 L’altro giorno sulla pagina di un amico, mentre si parlava, al solito, di Ucraina ha fatto irruzione un bel tipo commentando:

“È tutta colpa di quel nazista di Zelensky che in otto anni ha fatto massacrare 15.000 Russi nel Donbass”.

Una breve frase che è un perfetto sunto di menzogne e disinformazione al punto che si potrebbe dire che contiene più cretinate che parole.

Utile però per un po’ di debunking.

Zelensky Nazista: ripeto, ma dovresti saperlo ormai, Zelensky è ebreo e, prima che iniziate, vi ricordo che persino l’amato dittatore a cui favore queste cazzate vengono ripetute si è scusato ufficialmente ammettendo che è difficile essere ebrei e nazisti in contemporanea. Quindi zitti e muti: ubbidire, credere e….

Sono otto anni che…: Zelensky è stato eletto nel 2019, tre anni fa, prima faceva l’attore. Difficilotto facesse massacrare alcunché otto anni fa (a parte forse il buongusto).

15.000 Russi massacrati: Qui abbiamo finalmente almeno una cosa “quasi” vera. In Donbass si stimano 15.000 morti negli ultimi 8 anni. Per la precisione ONU; OSCE, e Human Right Watch concordano su circa 14.500 morti, ci siamo quasi e ve la lascio passare.

Di questi, circa 5.000 sono militari ucraini, uccisi dai filo russi, 5.000 militari russi o filorussi e 4.500 civili, da ambo le parti. Tra questi 4.500 sono contati anche i 290 innocenti passeggeri del voto Malaysian Airlines abbattuto dai Russi.

Percui no, né Zelensky né chi c’era prima di lui ha fatto massacrare 15.000 russi.

Potremmo anche dire di più: il 90% delle 14.500 vittime è attribuibile ai primi due anni di conflitto. Dal 2016 fino alla nuova invasione russa la cosiddetta “linea di contatto” era presso ché ferma, con un tragico stillicidio di 5/6 morti al mese tra i militari di ambo la parti, ma non certo un massacro (vedi grafico)

Zelensky venne, anzi, eletto proprio sulla base di un programma di raggiungere un compromesso coi Russi, e per questo veniva spesso dipinto come un traditore dai politici più nazionalisti.

Ma se Zelensky voleva un accordo e nel Donbass quasi non si combatteva più, allora perché Putin ha invaso?

Provate a domandarvelo.

United Nations Human Right Commission 2022
United Nations Human Rights Commission 2022

Commenti

Post popolari in questo blog

Perché abbiamo invaso l'Ucraina. Anzi no.

 Ecco un lista, in periodico aggiornamento grazie agli amici di VentoInternazionale, di tutte le affermazioni, contro affermazioni, bufale minacce e prese in giro pronunciate dalla leadership russa nell'ultimo mese e variamente riprese dai suoi sgherri occidentali nei loro miserrimi tentativi di dare giustificazione e spiegazione alla guerra del loro dittatore preferito. Come potete ben vedere hanno detto TUTTO e esattamente il contrario di TUTTO. Si tratta di una tattica pensata e intenzionale.  La propaganda russa non cerca di creare una coerente narrazione alternativa, da contrapporre alle notizie, trova più conveniente saturare lo spazio informativo con un gran numero di diverse affermazione anche scollegate e contradditorie, i questa maniera i fatti non sono una alternativa tra due, ma solo una tra le tante possibile opzioni. Questo aiuta a dare munizioni propagandistiche al partito filo russo in Europa rendere più difficoltoso il lavoro di debunking. Molte delle affermazioni

The Afro-Romance a lost language of North Africa

  Qui la versione italiana Today I would like to write about a subject that make me sad, a part of the Roman world, which has essentially vanished into thin air after a slow silent agony that has lasted centuries. A world ignored by most. A while ago, wandering hyperlink after hypelink, I found the story of a 12th-century Arab traveler, Muhammad al-Idrisi, one of those spectacular individuals that Islam gave to the world in the centuries of its splendor: cartographer, geographer, archaeologist ante litteram, he crossed the world from the British Isles to Egypt.   I was particularly impressed by a quote from him: crossing the Maghreb, Al Idrisi writes about the languages spoken in those lands, Arabic, of course, the Berber dialects and what he calls al-lisān al-lātīnī al-'ifrīqī. The Latin language of Africa.   It seems obvious if you think about it, in the Roman Province of Africa people spoke Latin, Berber and the Punic, and later the Vandal of the conquerors. St. Augustine

Costantino Vincitore, Alessandro Barbero

Costantino Vincitore, Alessandro Barbero English Version Spinto dalla mia passione per la storia tardo antica e per l’apprezzamento che ho sempre avuto per l’autore ho appena finito di leggere “Costantino il Vincitore” di Alessandro Barbero. La recensione è lunga, ma vi assicuro il libro lo è di più! Barbero di sicuro lo conoscete, è ospite fisso di Quark e Ulisse e adesso anche su RAI Storia, ed è un oratore a mio parere fantastico (se avete occasione andate alle sue conferenze o cercatene una su youtube) ma è anche un ottimo scrittore di saggi storici e anche di romanzi. Di lui ho letto molto, e anche ancora di più attende di essere letto in libreria. Il libro che al momento ho preferito è “Barbari. Immigrati, profughi, deportati nell'impero romano” un libro affascinante e sorprendente con più di un punto di contatto con la attualità. La cosa bella di Barbero rispetto a tanti altri saggi storici è il suo continuo uso di fonti primarie che danno un senso di vi

L'AfroRomanzo la lingua scomparsa del Nord Africa

  Here the English version Oggi vi voglio parlare un argomento a suo modo malinconico, un pezzo del mondo romano, svanito sostanzialmente nel nulla dopo una lenta silenziosa agonia durata secoli. Un mondo ignorato dai più. Un po’ di tempo fa, vagando hyperlink dopo hyperlink, ho trovato la storia di un viaggiatore arabo del XII° secolo, Muhammad al-Idrisi, uno di quegli spettacolari personaggi che l’Islam ha dato al mondo nei secoli del suo splendore: cartografo, geografo, archeologo ante litteram, attraversò il mondo dalle Isole Britanniche fino all’Egitto. Sono stato particolarmente colpito da una sua citazione: attraversando il Maghreb, Al Idrisi parla delle lingue parlate in quelle terre, l’arabo, ovviamente, i dialetti berberi e quella che lui chiama al-lisān al-lātīnī al-ʾifrīqī. La lingua latina d’Africa. Sembra ovvio a pensarci, nella Provincia Romana d’Africa si parlava Latino, affiancato dal Berbero e dal Punico, e successivamente dal Vandalo dei conquistatori. S.Agostino

Epopea FantaStorica italiana

  Dopo tanta politica, smetto per un po' di flaianeggiare (copyright Angela De Vito) e torno alle cose serie, ai libri. Quindi per i i quattro gatti che aspettavano con ansia, ecco una recensione di una bella serie di libri. Un’epoca che attrae inevitabilmente le fantasie ucroniche italiane è ovviamente quella del ventennio fascista. È stata in fin dei conti uno dei pochi periodi della storia italiana in cui ci siamo illusi di essere una “potenza” e c’è quindi da aspettarsi che sia oggetto di attenzioni, ma è anche ovviamente un periodo da trattare con le dovute cautele. Troppo facile cadere nella rievocazione nostalgica o partire in parabole al di là del credibile (e scusate se mi vengono in mente i lavori di Farneti), ma c’è un autore che, ho scoperto, è riuscito a trattare il periodo con il giusto tocco e il giusto equilibrio. Un autore a prima vista improbabile: Enrico Brizzi Sì Enrico Brizzi, proprio quello di “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”, ha scritto non un romanzo uc

Il problema dei Tre Corpi

  Visto che ne parlano tutti, scrivo anch'io un altro non richiesto post su i Tre Corpi, ma con una scusante: almeno io al contrario del 90% di quelli che ne chiacchierano ho letto il libro (e visto la serie cinese originaria) Iniziamo a chiarire  cosa è “Il problema dei tre corpi”.  La risposta tipica è che si tratta di un romanzo di fantascienza da cui Netflix ha recentemente sviluppato una serie televisiva In verità “il Problema dei tre corpi” non è un romanzo, ma una “Trilogia” di romanzi di fantascienza scritta dal autore cinese Liu Cixin, ed è considerato un punto di svolta e il primo grande successo della fantascienza cinese e ha dato origine a numerose opere derivate: due serie animate, un film in uscita, una serie prodotta dalla cinese Tencent nel 2023 e appunto la serie della Netflix che conoscete. Per capirci si tratta di un’opera di dimensioni notevoli (l’audiobook della trilogia dura più di 80 ore, la serie cinese che copre solo il primo libro è di 30 puntate) e che da