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Ucraina giorno 182

 




E sì 182, giorni 6 mesi. Sei mesi fa, il 24 febbraio la Russia invadeva l’Ucraina scatenando la guerra.

Vorrei affrontare questo aggiornamento con uno schema diverso dal solito, perché lo scenario è ormai molto diverso. Questa guerra non si vincerà o si perderà in Ucraina

La situazione militare ci fa vedere come le capacità offensive russe siano terminate, la bilancia è ormai in equilibrio e forse pende lievemente dal lato ucraino.

Gli Ucraini hanno strappato l’iniziativa di mano ai Russi, spostando il focus del combattimento sul fronte sud a Kherson e costringendo i Russi alla difensiva, inoltre le forniture di artiglierie a lunga e lunghissima gittata hanno permesso alla resistenza ucraina di colpire con una certa continuità i centri logistici e le vie di rifornimento russe, rendendo sempre più complicato rifornire le truppe in prima linea. Hanno inoltre permesso di eseguire bombardamenti a sorpresa di obiettivi, come le basi in Crimea che hanno un alto valore simbolico e che sembravano essere delle retrovie sicure. Questo mentre finalmente i lanci d missili russi sulle città ucraine si fanno sempre più radi man mano che le scorte si esauriscono

La attesa offensiva di terra ucraina però non arriva. Secondo gli ottimisti gli Ucraini stanno aspettando il momento giusto. Molto più probabilmente non hanno abbastanza materiali e truppe veterane da rischiare in una battaglia campale e quindi si accontentano di tenere insaccato il grosso dell’esercito russo erodendolo a forza di bombardamenti e mancanza di viveri e rifornimenti.

Il punto importante che si trae è quindi uno che i Russi sembrano aver perso l’iniziativa ed è ormai chiaro che fino a che l’Ucraina sarà sostenuta l’occidente, non hanno nessuna possibilità di ottenere una vittoria militare e soprattutto che le cose per loro possono solo peggiorare.

L’economia russa, ve lo ripeto, a causa delle sanzioni è sull’orlo del collasso e non in grado di sostenere, o come sarebbe necessario incrementare, a lungo questo sforzo bellico.

Non ci sono possibilità di aiuti esterni, in pratica l’unica nazione che è sembrata disposta a fare qualcosa è stato l’Iran (e vabbé pure la Corea del Nord). Cina e soprattutto gli altri BRICS stanno facendo affari dove hanno la convenienza (tipo il petrolio scontato), ma non fanno regali, malgrado in Italia tanti minions continuino a illudersi del contrario)

Per chiarire: alcune settimane fa è stato riaperto il mercato dei cambi dei Mosca per gli operatori di “Paesi Amici”. Nelle prime ore di riapertura il rublo ha perso il 5%, malgrado il sostegno della banca centrale, mentre gli “amici” scaricavano tutti i rubli di cui potevano liberarsi.

Allo stesso modo l’India ha risposto in maniera negativa alla proposta russa di gestire le transazioni bilaterali in rubli e rupie. Gli Indiani sono disposti a pagare e farsi pagare in Rupie o in qualunque altra moneta piaccia ai Russi (persino in Yuan), ma i rubli loro non li vogliono nemmeno vedere.

Certo gli Ucraini non stanno meglio, anzi: la loro economia è distrutta, ma come dicevamo fino a che gli occidentali li appoggiano hanno i mezzi e la volontà per continuare.

Quindi?

Torniamo alle basi: la guerra si fa per distruggere la capacità o la volontà di opposizione dell’avversario.

I Russi non riescono a distruggere né le capacità ucraine né tantomeno la loro volontà… ma vedono una ultima disperata possibilità: la capacità ucraina di resistere si basa sulla volontà occidentale di aiutarli. Questo è il punto debole della catena che va colpito.

Niente di nuovo, i Russi sono i primi ad aver “formalizzato” il concetto di guerra ibrida, la guerra non è solo fisica, ma anche di informazione e di orientamento dell’opinione pubblica. La propaganda russa in occidente e specialmente in Italia è sempre stata attiva: fake news, disinformazione, troll e spinning sono tutte tecniche già usate e fanno la felicità dei minions nostrani che felici ripetono a pappagallo qualsiasi balla gli sembri sostenere le loro idee.

Questo ovviamente senza contare le influenze dirette su politici e opinionisti.

Ora nei prossimi mesi Europa, ma anche gli Stati Uniti affronteranno una grave carenza di materie prime e soprattutto una brutta crisi energetica.

Questa crisi ha alla sua origine molteplici fattori (primariamente la stessa ripresa economica post pandemia) di cui la guerra e le sanzioni e giochetti dei russi sul gas sono solo una parte abbastanza marginale, ma la propaganda russa colpirà qua.

Mentre affronteremo i nostri, probabilmente gravi, inutile illudersi, economici interni la macchina della propaganda russa tenterà di minare il morale occidentale attribuendo tutte le difficolta alle sanzioni “autolesionistiche”, tenterà di illudere l’opinione pubblica che la pace con la Russia sia soluzione a tutti i problemi e che l’Ucraina va abbandonata.

Anche qui niente di nuovo, è una fake news già collaudata e ampiamente diffusa, ma la crisi economica ed energetica sarà un prezioso alleato per minions e per il loro padrone.

Putin ormai, falliti totalmente gli obiettivi militari e di politica estera, può solo sperare che il morale e la volontà dell’occidente ceda prima del collasso del fronte interno russo. È la sua unica speranza di sopravvivenza, il tempo gioca contro di lui.

La guerra come, spesso succede, sta per diventare una sfida di volontà.

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