Passa ai contenuti principali

L'AfroRomanzo la lingua scomparsa del Nord Africa

 

Here the English version

Oggi vi voglio parlare un argomento a suo modo malinconico, un pezzo del mondo romano, svanito sostanzialmente nel nulla dopo una lenta silenziosa agonia durata secoli. Un mondo ignorato dai più.

Un po’ di tempo fa, vagando hyperlink dopo hyperlink, ho trovato la storia di un viaggiatore arabo del XII° secolo, Muhammad al-Idrisi, uno di quegli spettacolari personaggi che l’Islam ha dato al mondo nei secoli del suo splendore: cartografo, geografo, archeologo ante litteram, attraversò il mondo dalle Isole Britanniche fino all’Egitto. Sono stato particolarmente colpito da una sua citazione: attraversando il Maghreb, Al Idrisi parla delle lingue parlate in quelle terre, l’arabo, ovviamente, i dialetti berberi e quella che lui chiama al-lisān al-lātīnī al-ʾifrīqī. La lingua latina d’Africa.

Sembra ovvio a pensarci, nella Provincia Romana d’Africa si parlava Latino, affiancato dal Berbero e dal Punico, e successivamente dal Vandalo dei conquistatori. S.Agostino nei suoi scritti cita più volte il curioso accento del latino “locale”, Isidoro di Siviglia nel VII secolo (subito prima della conquista araba) parla anche lui dello strano modo di parlar latino degli “africani” ("birtus, boluntas, bita uel his simili quae Afri scribendo uitiantnon per B sed per V scribenda").

Niente di più normale che con la fine dell’unità imperiale, le varie pronunce locali, diventassero dialetti, avviandosi a diventare “volgari” e infine vere lingue.

In Africa questo processo venne interrotto dall’invasione Araba, ma, è ovvio anche questo, a pensarci anche solo un attimo, non poté essere una cesura netta o un processo istantaneo, nel Maghreb non si iniziò a parlar Arabo il giorno successivo alla conquista.

Quando Ṭāriq ibn Ziyād sbarcò nel sud della Spagna all’inizio dell’VIII secolo la maggior parte delle sue truppe non parlava né Arabo, né Berbero, parlava un dialetto Afro Romanzo, singolare, ma, sappiamo, comprensibile alle orecchie delle popolazioni conquistate.

Non sappiamo molto di come fosse questo Afro Romanzo, ma dalle varie tracce che ha abbiamo secondo i linguisti doveva somigliare molto al Sardo (anzi secondo alcune ipotesi il Sardo sarebbe una sopravvivenza dell’Afro Romanzo) e ha lasciato il segno anche nel Castigliano, ma non sappiamo quasi niente di più. È rimasta una lingua in fieri.

Deve essere stata una morte lenta, quella dall’Afro Romanzo, probabilmente legata alla parallela scomparsa delle comunità cristiane di quelle terre, c’è infatti da supporre che le due cose fossero associate.

Nel XII Sec Ruggero di Sicilia compì un tentativo di allargare il suo regno al Nord Africa, è l’inizio della fine per le minoranze cristiane sopravvissute che lo avevano appoggiato, dopo la ritirata dei Normanni andarono in incontro alla reazione ostile della maggioranza musulmana, e con la scomparsa del Cristianesimo sembrano scomparire le ultime tracce di Afro Romanzo.

Dopo di questo abbiamo solo la testimonianza di Al idrisi da cui siamo partiti e delle iscrizioni tombali in Tripolitania del secolo successivo, dopo di che cala il silenzio.

Della Romanitas in Africa Settentrionale, dopo 15 secoli di storia, erano rimaste solo le pietre, imponenti, ma ormai senza più voce.

articolo pubblicato anche su:

https://www.giornalepop.it/




Commenti

Post popolari in questo blog

Il problema dei Tre Corpi

  Visto che ne parlano tutti, scrivo anch'io un altro non richiesto post su i Tre Corpi, ma con una scusante: almeno io al contrario del 90% di quelli che ne chiacchierano ho letto il libro (e visto la serie cinese originaria) Iniziamo a chiarire  cosa è “Il problema dei tre corpi”.  La risposta tipica è che si tratta di un romanzo di fantascienza da cui Netflix ha recentemente sviluppato una serie televisiva In verità “il Problema dei tre corpi” non è un romanzo, ma una “Trilogia” di romanzi di fantascienza scritta dal autore cinese Liu Cixin, ed è considerato un punto di svolta e il primo grande successo della fantascienza cinese e ha dato origine a numerose opere derivate: due serie animate, un film in uscita, una serie prodotta dalla cinese Tencent nel 2023 e appunto la serie della Netflix che conoscete. Per capirci si tratta di un’opera di dimensioni notevoli (l’audiobook della trilogia dura più di 80 ore, la serie cinese che copre solo il primo libro è di 30 puntate) e che da

Perché abbiamo invaso l'Ucraina. Anzi no.

 Ecco un lista, in periodico aggiornamento grazie agli amici di VentoInternazionale, di tutte le affermazioni, contro affermazioni, bufale minacce e prese in giro pronunciate dalla leadership russa nell'ultimo mese e variamente riprese dai suoi sgherri occidentali nei loro miserrimi tentativi di dare giustificazione e spiegazione alla guerra del loro dittatore preferito. Come potete ben vedere hanno detto TUTTO e esattamente il contrario di TUTTO. Si tratta di una tattica pensata e intenzionale.  La propaganda russa non cerca di creare una coerente narrazione alternativa, da contrapporre alle notizie, trova più conveniente saturare lo spazio informativo con un gran numero di diverse affermazione anche scollegate e contradditorie, i questa maniera i fatti non sono una alternativa tra due, ma solo una tra le tante possibile opzioni. Questo aiuta a dare munizioni propagandistiche al partito filo russo in Europa rendere più difficoltoso il lavoro di debunking. Molte delle affermazioni

The Afro-Romance a lost language of North Africa

  Qui la versione italiana Today I would like to write about a subject that make me sad, a part of the Roman world, which has essentially vanished into thin air after a slow silent agony that has lasted centuries. A world ignored by most. A while ago, wandering hyperlink after hypelink, I found the story of a 12th-century Arab traveler, Muhammad al-Idrisi, one of those spectacular individuals that Islam gave to the world in the centuries of its splendor: cartographer, geographer, archaeologist ante litteram, he crossed the world from the British Isles to Egypt.   I was particularly impressed by a quote from him: crossing the Maghreb, Al Idrisi writes about the languages spoken in those lands, Arabic, of course, the Berber dialects and what he calls al-lisān al-lātīnī al-'ifrīqī. The Latin language of Africa.   It seems obvious if you think about it, in the Roman Province of Africa people spoke Latin, Berber and the Punic, and later the Vandal of the conquerors. St. Augustine

Through Darkest Europe - Harry Turtledove

Come dicevo nella mia ultima recensione finito il libro di Barbero avevo bisogno di qualcosa di più leggero. Tra i vari romanzi che ho letto in questo periodo mi soffermo su Through Darkest Europe che è l’ultimo libro di Harry Turtledove. Turtledove è ritenuto il maestro dell’Ucronia, ovvero quel genere di libri che basa la sua trama su una storia “alternativa”, in cui gli avvenimenti storici sono andati in maniera diversa rispetto al mondo reale: Napoleone ha vinto a Waterloo, o forse gli imperi centrali hanno vinto la prima guerra mondiale (e su questo non posso non citare consigliarvi il bellissimo e italianissimo Contropassatoprossimo di Guido Morselli), l’esempio più famoso è forse The man in high castle di Dick, da cui Amazon Prime ha tratto una discreta serie televisiva che sta avendo grande successo. Turtledove è un creatore seriale di ucronie (ne scrive anche troppe, a volte a scapito della qualità), di tutti i tipi e per tutte le fantasie. Il gioco di Turtledove per questo

Epopea FantaStorica italiana

  Dopo tanta politica, smetto per un po' di flaianeggiare (copyright Angela De Vito) e torno alle cose serie, ai libri. Quindi per i i quattro gatti che aspettavano con ansia, ecco una recensione di una bella serie di libri. Un’epoca che attrae inevitabilmente le fantasie ucroniche italiane è ovviamente quella del ventennio fascista. È stata in fin dei conti uno dei pochi periodi della storia italiana in cui ci siamo illusi di essere una “potenza” e c’è quindi da aspettarsi che sia oggetto di attenzioni, ma è anche ovviamente un periodo da trattare con le dovute cautele. Troppo facile cadere nella rievocazione nostalgica o partire in parabole al di là del credibile (e scusate se mi vengono in mente i lavori di Farneti), ma c’è un autore che, ho scoperto, è riuscito a trattare il periodo con il giusto tocco e il giusto equilibrio. Un autore a prima vista improbabile: Enrico Brizzi Sì Enrico Brizzi, proprio quello di “Jack Frusciante è uscito dal gruppo”, ha scritto non un romanzo uc

Santa Pulcheria e Santa Eudocia.

English version Here Oggi per quanto possa risultare strano, per chi mi conosce, voglio parlare di due Sante. Santa Pulcheria e Santa Eudocia. Nomi particolari vero? Che sanno di antico. Ed è così. Sono due sante ben poco conosciute dal grande pubblico, eppure, forse vi meraviglierà, sono due sante che sono state fondamentali per lo sviluppo del cristianesimo. Senza di loro probabilmente la religione cristiana sarebbe molto diversa, senza di loro probabilmente la storia del mondo sarebbe stata molto differente. E non sarà l’unica cosa a meravigliarvi di questa storia. Non scherzo. Prima di andare avanti, però, facciamo quello che andrebbe sempre fatto e permettetemi di elencare le fonti su cui baserò questi paragrafi: La fonti principali sono due piacevolissimi libri di John Philip Jenkins: “Jesus Wars: How Four Patriarchs, Three Queens, and Two Emperors Decided What Christians Would Believe for the Next 1,500 Years” e “The Lost History of Christianity: The Thousand-